IL PRESIDENTE
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Vista  la  legge  8 novembre  2000,  n.  328:  "Legge quadro per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
  Visto  in particolare l'art. 5, comma 3 della legge n. 328 del 2000
che  prevede  l'adozione  di un atto di indirizzo e coordinamento del
Governo  sulla  base  del  quale  le regioni, secondo quanto previsto
dall'art.  3,  comma  4,  della  medesima  legge,  adottano specifici
indirizzi  per  regolamentare  i  rapporti  tra  enti  locali e terzo
settore,  con  particolare  riferimento ai sistemi di affidamento dei
servizi alla persona;
  Visto  l'art.  5,  comma 4, della legge n. 328 del 2000 che prevede
che  le regioni disciplinino, sulla base degli indirizzi del Governo,
le    modalita'    per   valorizzare   l'apporto   del   volontariato
nell'erogazione dei servizi;
  Vista   la   legge   11 agosto  1991,  n.  266:  "Legge-quadro  sul
volontariato";
  Vista   la   legge  7 dicembre  2000,  n.  383:  "Disciplina  delle
associazioni di promozione sociale";
  Vista   la   legge  8 novembre  1991,  n.  381:  "Disciplina  delle
cooperative sociali";
  Vista  la legge 7 novembre 2000, n. 327: "Valutazione dei costi del
lavoro e della sicurezza nelle gare di appalto";
  Visto  l'art.  8  della  legge  15 marzo  1997, n. 59, e successive
modificazioni;
  Visto l'art. 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
  Visto  il  parere della Conferenza unificata, di cui all'art. 8 del
decreto  legislativo  28 agosto  1997,  n. 281, espresso nella seduta
dell'8 marzo 2001;
  Acquisita  l'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra
lo  Stato,  le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, ai
sensi  dell'art.  8  della legge 15 marzo 1997, n. 59, espressa nella
seduta dell'8 marzo 2001;
  Vista  la  deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 21 marzo 2001;
  Sulla proposta del Ministro per la solidarieta' sociale;
                              Decreta:
                               Art. 1.
      Ruolo dei soggetti del terzo settore nella programmazione
          progettazione e gestione dei servizi alla persona
  1.  Il presente provvedimento fornisce indirizzi per la regolazione
dei  rapporti  tra comuni e loro forme associative con i soggetti del
terzo  settore  ai  fini  dell'affidamento dei servizi previsti dalla
legge  n.  328 del 2000, nonche' per la valorizzazione del loro ruolo
nella   attivita'  di  programmazione  e  progettazione  del  sistema
integrato di interventi e servizi sociali.
  2.  Le  regioni,  sulla  base  del presente provvedimento, adottano
specifici indirizzi per:
    a) promuovere   l'offerta,  il  miglioramento  della  qualita'  e
l'innovazione  dei  servizi  e  degli  interventi anche attraverso la
definizione   di   specifici   requisiti   di  qualita'  e  il  ruolo
riconosciuto  degli  utenti  e  delle  loro  associazioni  ed enti di
tutela;
    b) favorire   la  pluralita'  di  offerta  dei  servizi  e  delle
prestazioni,   nel   rispetto   dei   principi   di   trasparenza   e
semplificazione amministrativa;
    c) favorire l'utilizzo di forme di aggiudicazione o negoziali che
consentano  la  piena  espressione  della  capacita'  progettuale  ed
organizzativa dei soggetti dei terzo settore;
    d) favorire    forme    di    coprogettazione    promosse   dalle
amministrazioni  pubbliche interessate, che coinvolgano attivamente i
soggetti   del   terzo   settore  per  l'individuazione  di  progetti
sperimentali   ed   innovativi   al  fine  di  affrontare  specifiche
problematiche sociali;
    e) definire adeguati processi di consultazione con i soggetti del
terzo  settore  e  con  i loro organismi rappresentativi riconosciuti
come parte sociale.
  3.   I   comuni,  ai  fini  dell'erogazione  dei  servizi  e  degli
interventi,  anche  nell'ambito  dei  rapporti  di  cui  al  comma 1,
predispongono,  d'intesa  con  l'azienda  USL  nel caso di interventi
socio-sanitari  integrati,  progetti individuali di assistenza ovvero
l'erogazione  di  interventi  nell'ambito  di  percorsi assistenziali
attivi per l'integrazione o la reintegrazione sociale.